CONSONANZE - Mario Cresci a Chiavari

OPENING SABATO 7 DICEMBRE ORE 17.00

 Curata dall’Archivio Mario Cresci di Bergamo e accompagnata dal testo di Luca Fiore, la mostra è composta da una selezione di opere realizzate in tempi diversi, su tematiche e molteplicità di soluzioni formali differenti: disegno, fotografia, video, installazione e site specific, in una continua investigazione sulla natura del linguaggio visivo attraverso il mezzo fotografico.

... A ben vedere, nella scelta delle opere per questa mostra, c’è una predilezione dei lavori dedicati agli oggetti e alle “immagini di immagini” (siano esse fotografie o opere d’arte). Ci sono i visitatori che guardano capolavori della pittura (Attraverso l’arte, 2010). Vediamo la Monna Lisa (2012) di Leonardo e la Fornarina (2017) di Raffaello , tra i dipinti più guardati della storia dell’arte, mostrati da punti di vista inusuali. C’è il lavoro sulla Pietà Rondanini (2013-16) di Michelangelo , fotografata con differenti tipi di illuminazione, in modo da metterne alla prova la relazione con lo spazio e la luce. Possiamo vedere le nuove “misurazioni” dedicate, anziché alla “cultura materiale” della sua Matera, agli oggetti dell’appartamento borghese appartenuto ad Annita, la madre della moglie dell’artista (La casa di Annita, 2003). Abbiamo poi la “consonanza” con il mare (Elementa #01, 2015), che per Cresci è il luogo del trauma del naufragio di chi cerca una salvezza sulla costa opposta del Mediterraneo. Sono i suoi “segni migranti” (Segni migranti, 2013), che non sono solo la metafora del dramma sociale e culturale più acuto del nostro tempo, ma della vocazione nomade della propria arte, che si trova costantemente alla ricerca di una nuova dimora linguistica da abitare. (Luca Fiore, Consonanze, 2024)

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